Descrizione
Le origini del centro abitato pare siano legate alla residenza estiva dei monaci benedettini del convento di San Nicola. Celle di San Vito costituisce, con Faeto, la “Daunia arpitana”, unica isola linguistica francoprovenzale della Puglia. Dal 1999, questa minoranza linguistica, è ufficialmente riconosciuta dallo Stato Italiano.
Celle di San Vito (Cèlle de Sant Uite in francoprovenzale, fino al 1862 chiamata Celle) è un comune italiano di 149 abitanti della provincia di Foggia, in Puglia. Il comune, che è di gran lunga il meno popolato della regione, da secoli si caratterizza per l'uso della lingua francoprovenzale, assieme al limitrofo centro di Faeto, con il quale costituisce l'unica minoranza francoprovenzale in Puglia.
Il toponimo Celle di San Vito è da ricondurre alla presenza, nel Duecento, di un cenobio utilizzato come residenza estiva dai monaci benedettini del convento di San Nicola e dal piccolo santuario dedicato a San Vito situato sull'omonimo monte che sovrasta il paese.
Sorta intorno al 1300, Celle di San Vito perse la propria autonomia fin dal 1440 quando venne annessa alla baronia della Val Maggiore, che comprendeva anche Castelluccio e Faeto. La baronia appartenne, nel corso dei secoli, a diversi casati, fra i quali spiccano i Carafa e i Caracciolo; sarà soltanto agli inizi dell'Ottocento che, abolito il feudalesimo, il comune riacquisterà la piena autonomia.
Fino al Settecento Celle appartenne al Principato Ultra, e nel quadriennio 1743-46 fu inoltre soggetto alla competenza territoriale del regio consolato di commercio di Ariano.